Le rovine del grande palazzo-città di Cnosso rivelano la presenza di vari sistemi per l’estrazione dell’olio e di grandi recipienti ceramici detti pithoi, nonché di cisterne pavimentali. Nell’isola di Santorini è stato trovato un frantoio antichissimo, risalente all’età micenea: il frantoio è composto da una pietra concava dove si deponevano le olive, e da una pietra convessa, che cadendovi sopra le schiacciava. La pasta di olive veniva immessa in cesti sovrapposti, che premendo uno sull’altro lasciavano fuoriuscire un liquido composto da acqua di vegetazione e pasta di olive. Da questo, dopo un periodo di decantazione, sarebbe poi affiorato l’olio. Per lungo tempo la triturazione si è effettuata con una grossa pietra mossa direttamente a mano o con dei bastoni di legno. La comparsa della mola perpendicolare è un sistema che richiede una messa a punto molto precisa: le mole triturano le olive contro la parete del mortaio. Esse devono essere molto ben proporzionate alla propria dimensione. Di fatto si sono avuti molto presto parecchi tipi di mole perpendicolari, le «molae oleariae», a una o due mole che schiacciano sui bordi o sul fondo del recipiente e prodicono l’oro verde del tempo. Immergersi nel IV secolo a. C. significa assaporare un gusto di antico che per la nostra azienda è  importante tramandare. Per tali ragioni vi invitiamo a gustare il nostro olio del Cavaliere Enrico Bonanno: è un’esperienza che rimanda indietro nel tempo!

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